5 ragioni per introdurre i robot collaborativi nei magazzini ortofrutta
11 Settembre 2018
-

5 ragioni per introdurre i robot collaborativi nei magazzini ortofrutta

Nell’era 4.0 siamo abbastanza abituati a sentir parlare di nuove applicazioni e soluzioni automatizzate; oggi voglio parlarvi di una soluzione non nuova in senso assoluto, ma sicuramente di recente applicazione nel mondo ortofrutticolo. Solitamente le novità provenienti da altri settori necessitano di diverso tempo per affermarsi nel nostro, è tuttavia vero che la velocità dei cambiamenti in atto sulla scena produttiva ha accelerato anche questo processo.

Nell’era 4.0 siamo abbastanza abituati a sentir parlare di nuove applicazioni e soluzioni automatizzate; oggi voglio parlarvi di una soluzione non nuova in senso assoluto, ma sicuramente di recente applicazione nel mondo ortofrutticolo. Solitamente le novità provenienti da altri settori necessitano di diverso tempo per affermarsi nel nostro, è tuttavia vero che la velocità dei cambiamenti in atto sulla scena produttiva ha accelerato anche questo processo.

Così, se prima si parlava di anni prima di poter proporre con successo ed economicità delle innovazioni extra settore, oggi parliamo di mesi.

In particolar modo, i robot collaborativi (o Cobot) si sono fatti velocemente largo e, conti alla mano, sempre più aziende, alle prese con problematiche che includono standardizzazione della qualità, riduzione dei costi produttivi, aumento del costo del lavoro, mancanza di personale disponibile a occuparsi di determinati lavori (nonché problemi di salute associati a questi lavori), si stanno dotando di queste soluzioni.

Questo al fine di ottenere i miglioramenti imposti da un’economia globale, che li vede confrontarsi tutti i giorni con sfide importanti, derivanti sia dal contesto globale in cui si opera a livello di concorrenza, sia da una realtà locale fatta da consumatori e GDO sempre più esigenti in termini di qualità e flessibilità (intesa come formati di vendita).

Sicuramente si tratta di un “salto” che nessuna azienda può compiere all’improvviso, ma necessita di un percorso chiaro e ben definito.

Certo è che anche le aziende più piccole, che ritengono di avere meno bisogno, o di non potersi permettere certe soluzioni, farebbero bene ad informarsi, evitando di giudicare a priori inutile una soluzione, perché ritenuta inadeguata alla loro realtà.

Capiamo con calma di cosa stiamo parlando.

I robot collaborativi

I robot collaborativi sono veri e propri robot, che offrono tutti i vantaggi dei robot tradizionali che siamo ormai abituati a vedere, senza però gran parte dei costi e degli inconvenienti ad essi connessi.

I cobot operano infatti in ambiente aperto, a diretto contatto con i lavoratori, sono facili da installare e da programmare e, grazie alla semplice sostituzione delle appendici (pinze, sistemi di visione, telecamere, ecc.), sono molto flessibili e possono occuparsi di diverse mansioni.

Tipicamente sono ideali per soluzioni di lavoro ripetitive e laddove possano esserci anche pesi importanti da spostare; nel nostro settore le applicazioni principali sono nel confezionamento, o comunque nelle aree dove appunto si presentano movimenti ripetitivi ma che necessitano di analisi critica.

Ovviamente questi cobot sono certificati per lavorare a contatto con alimenti.

Ma quali sono i vantaggi più immediati dei cobot? Ecco qui le:

5 ragioni per introdurre i robot collaborativi nei magazzini ortofrutta

1 – Riduzione costo di lavorazione

Avere dei sistemi automatizzati permette di aumentare la produzione e le rese. Infatti i cobot non si ammalano, non vanno in vacanza, possono lavorare h24. Al tempo stesso gli scarti di produzione diminuiscono grazie all’alta efficienza. In soldoni, si riducono i costi di produzione e così aumenta la competitività sul mercato globale oltre che la redditività della propria azienda.

2 – Dati di produzione precisi e inconfutabili

Per prendere decisioni migliori! I dati oggigiorno sono la vera ricchezza delle aziende e adottare sistemi in grado di fornirne di precisi ed in tempo reale consente di mettere in atto correttivi o modifiche dei propri processi al fine di renderli più performanti.

3 – Flessibilità

Programmare e riprogrammare questi sistemi è molto semplice ed intuitivo; si può passare da un’attività ad un’altra molto velocemente, accorciando così di tempi di ammortamento e rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più esigente.

4 – Aumento standard qualitativi

Con standard intendo la peggior prestazione ripetibile. Purtroppo è così, quando si parla di esseri umani, si deve tenere in considerazione che, per svariati motivi, la qualità del lavoro è variabile, anche negli elementi migliori. Questo abbassa lo standard di un’azienda perché, se il consumatore trova un prodotto non buono in commercio, penserà che quello è lo standard dell’azienda che lo produce. Nella sua mente infatti non resteranno tutti i prodotti buoni di cui ha usufruito, bensì il peggiore. Dotarsi di sistemi automatici permette di eliminare questo problema, aumentando uno standard che ormai è conditio sine qua non per vendere ovunque e con prezzi sostenibili.

5 – Finanziamenti

Questi vantaggi, dati principalmente in termini di recupero fiscale, stanno diventando strutturali (anche se cambiano i governi), proprio perché funzionali allo sviluppo della competitività del Paese. E’ bene però non approcciarsi a soluzioni innovative solo mossi dalla “fame” per i finanziamenti. A tal proposito mi preme sottolineare che è anche opportuno farsi affiancare da persone competenti in materia, onde evitare spiacevoli sorprese in fase di accertamento. I finanziamenti ottenuti in ottica di Azienda 4.0 comportano infatti verifica dei relativi investimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dato che i vincoli per poter accedere ai suddetti vantaggi fiscali sono diversi, e di non immediata interpretazione, è facile, se non si hanno le idee chiare, incorrere in errori e vedersi revocati gli aiuti in fase di verifica.

Si ma, Alberto, chissà quanto costano questi sistemi?

Innanzitutto la domanda più corretta sarebbe in quanto tempo me li ripago, ma in ogni caso la cosa bella è che questi sistemi ormai sono tecnologie non così innovative da avere costi incredibili e continuamente i costi di accesso si stanno riducendo sia per via dell’ingresso di nuovi fornitori sia per l’introduzione di nuovi modelli più performanti.

Possiamo comunque tranquillamente dire che normalmente un robot collaborativo costa l’equivalente di un anno di un operaio specializzato.

Rischi

Come detto, queste sono tecnologie relativamente mature, che consentono di poter dire che non vi sono rischi nella loro adozione, se non quello citato precedentemente, ovvero di volerle introdurre in contesti lavorativi/organizzativi non pronti.

Il cambiamento è sempre qualcosa che va gestito con attenzione dal management; il rischio è che, se non ci sono soluzioni condivise e accettate anche dai collaboratori, ci sia una sorta di rigetto, con conseguente rischio di fallimento del progetto, o aumento dei costi previsti.

Pertanto è bene creare un percorso insieme al proprio fornitore, in modo da creare degli step di avanzamento e far comprendere a tutti i vantaggi, rendendo l’introduzione di queste soluzioni il più “indolore” possibile ed economica fin da principio, senza necessità di dover mettere in atto azioni correttive.

Integrazione e scenari

Questo è solo un aspetto di quella che è chiamata Azienda 4.0, che vede l’integrazione di hardware e software arrivare ad offrire strumenti sempre più performanti e migliori per ottenere risultati in linea con quanto il mercato richiede, evitando distorsioni e perdite di competitività lungo la filiera.

Non sono un fanatico della realtà popolata dai robot, ma è vero che le sfide che il mondo di oggi presenta passano anche dalla riduzione delle imperfezioni lungo il percorso che va dal campo al consumatore.
Produrre di più con meno è uno slogan molto in voga, ma deve essere tradotto in realtà. Le risorse della Terra si stanno esaurendo e la popolazione aumenta; perché allora devono esserci dei freni e delle remore nell’adozione di soluzioni adatte a migliorare la situazione?

No è fantascientifico, ed i vantaggi che abbiamo potuto vedere in aziende che hanno adottato questi sistemi sono realmente significativi!
Sia che la si voglia vedere in un’ottica sociale, ossia di riduzione di sprechi (ricordiamoci che ancora oggi 800 milioni di persone non mangiano adeguatamente, ma si buttano migliaia di tonnellate di prodotti ogni giorno solo a causa delle distorsioni delle produzioni e del mercato finale), sia che la si guardi in un’ottica aziendale, quindi di aumento della redditività (aumentare la redditività a parità di risorse investite non del 30, ma anche solo del 5%, credo sia un traguardo invidiabile per tutti), sono certo che nessuno possa permettersi di lasciare quell’aumento di competitività lungo la strada.

Questo mio punto di vista presta il fianco ai critici del nuovo mondo che si sta delineando, i quali vedono soprattutto nella perdita di posti di lavoro il fattore più critico. Ripeto, pur non essendo un fanatico di un mondo robotizzato, non posso non ritenere miope questo punto di vista. E’ chiaro che le mansioni più povere di contenuti verranno rapidamente svolte non più da esseri umani bensì da robot; vi saranno però tutta una serie di lavori nuovi, che si verranno a creare per gestire queste nuove realtà, e che saranno sicuramente più stimolanti. D’altronde, se cosi non fosse, potremmo anche abolire le macchine agricole, mandando nei campi, al loro posto, migliaia di lavoratori… risolvendo cosi il problema dell’occupazione!

Ma siamo sicuri che troveremmo qualcuno disposto ad andarci nei campi? E il costo delle merci sarebbe lo stesso, o invece crescerebbe di molto? Già oggi si fatica a reperire personale disponibile a svolgere molte mansioni e più il tempo passa e le generazioni si avvicendano e meno persone si trovano. Tra pochi anni sarà persino immorale pensare di far svolgere certi lavori, usuranti a livello fisico e vuoti di aspetti cognitivi, e quei pochi che ancora lo faranno saranno considerati degli sfruttatori, sempre che riescano a rimanere sul mercato visto che non saranno più competitivi.

Nei prossimi articoli riprenderò l’argomento, presentando i magazzini automatizzati, altro elemento innovativo del settore, in grado di garantire analoghi vantaggi, ma con modalità differenti.

Alberto

5 ragioni per introdurre i robot collaborativi nei magazzini ortofrutta
Richiedi il nostro audit fornitori di tempo
Richiedi il nostro audit fornitori di tempo
Ultimi aggiornamenti
Il Blog di Alberto Sgorbati,

Pomodoro in serra: più resa e frutti migliori grazie a Sanodyna

News,

Sgorbati Group a Frutech 2025

Chatta con me
Ciao!
Fammi sapere se hai domande particolari o prova a spiegarmi cosa stai cercando. Sarò lieto di darti un consiglio.