È ampiamente riconosciuto che l’attuale sistema agricolo globale è un fallimento sociale e ambientale. Il “business as usual” non è più un’opzione: la perdita di biodiversità e l’inquinamento da azoto superano i limiti planetari ed i rischi catastrofici dei cambiamenti climatici richiedono un’azione immediata.
I più concordano che c’è un bisogno urgente di trasformare radicalmente i nostri sistemi alimentari. ma le innovazioni proposte per sistemi alimentari più sostenibili sono drasticamente differenti.
Quel che scegliamo avrà effetti duraturi sulla società umana e sul pianeta.
Le innovazioni suggerite a livello di sistemi alimentari possono essere divise in due gruppi: quelle che cercano di conformarsi allo status quo, e quelle che cercano di trasformarlo.
Alcuni vogliono mantenere il settore agricolo il più vicino possibile alle pratiche esistenti. Questo è vero per un crescente numero di multinazionali e società finanziarie che cercano di risolvere la crisi alimentare sviluppando nuove tecnologie. Queste tecnologie sono previste come parte di quella che viene definita la “quarta rivoluzione industriale“. Si pensa che la “risposta” risieda in una fusione di tecnologie che riduca le distanze tra i domini fisici, digitali e biologici.
In questo futuro immaginato, le biotecnologie di prossima generazione riprogettano piante e animali. L’agricoltura di precisione ottimizzerà l’uso di acqua e pesticidi. I sistemi alimentari globali si affideranno a robot intelligenti, blockchain e Internet delle cose per produrre alimenti sintetici per un’alimentazione personalizzata.
Un’alternativa a questo futuro é rappresentata dall’agroecologia, che prevede l’applicazione di principi ecologici per la progettazione e la gestione di agroecosistemi sostenibili. L’agroecologia può contribuire alla sovranità alimentare, che sottolinea la democratizzazione dei sistemi alimentari. Il contributo dell’agroecologia agli obiettivi di sviluppo sostenibile è ora riconosciuto.
In contrasto con la visione tecnologica sopra descritta, le innovazioni agroecologiche promuovono sistemi circolari che prevedono il riciclo, il riutilizzo e la combinazione di risorse per ridurre la dipendenza dagli input esterni, in particolare i combustibili fossili. Imitano i cicli naturali e la diversità funzionale degli ecosistemi naturali. I sistemi di allevamento sono progettati in modo basato su interazioni benefiche tra piante, animali e ambienti.
I rappresentanti dei governi, della società civile e del settore privato si incontreranno presto a Roma presso la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) per discutere del futuro dell’agricoltura.
Alla luce di questi punti di vista, altamente contrastanti, è fondamentale che tutti siano in grado di esercitare il diritto di avere voce in capitolo sul futuro della loro offerta di cibo.
Questo è tanto più importante nel contesto odierno di rapidi cambiamenti globali ed incertezza.
Fonte: The Conversation