L’evoluzione delle soluzioni ottiche è arrivata ad un livello tale da renderle presenti in pressoché ogni settore produttivo. Anche l’ortofrutta, ed in particolar modo le patate, non fa eccezione.
Parlando appunto di patate, la soluzione più adottata in tema “visione ottica” è quella della selezionatrice, che consente di selezionare le diverse qualità, nonché le patate buone e quelle di scarto.
La selezionatrice ottica può essere inserite in diversi punti della linea di lavorazione: all’inizio (quando c’è ancora la terra, per rimuovere terra, sassi ecc.), dopo il lavaggio, dopo la pelatura e infine dopo il taglio.
C’è però un aspetto che normalmente si deve tenere in considerazione: la selezione ottica delle patate non garantisce il 100% di resa. Questo perché le patate passano in ordine sparso e vengono cernite da telecamere posizionate sotto e sopra, lasciando delle potenziali aree d’ombra, dove è più difficile scorgere eventuali difetti.
Questo significa che, pur adottando una selezionatrice ottica, potrebbe esser necessario del personale per un’ulteriore ispezione, oppure altri sistemi, per garantire una cernita impeccabile.
Ad oggi però è possibile risolvere questo problema con l’adozione della calibratrice ottica.
Questa macchina visiona ad una ad una le patate e, tramite l’uso di specchi, ha un’effettiva visione garantita del 100% della superficie della patata, non necessitando pertanto del personale per la verifica dell’efficienza.
Oltre a ciò, permette anche di eliminare la calibratrice meccanica, in quanto lavora sia sulla qualità che sulla dimensione del prodotto.
Questo tipo di soluzione può essere adottata con patate lavate o pelate, non sporche né tagliate.

L’adozione di una calibratrice ottica porta quindi i seguenti vantaggi:
Per questo ritengo che per i confezionatori di patate soprattutto, ma anche per i trasformatori, la calibratrice ottica sia in assoluto la scelta migliore che possano fare.
Alberto